Un mese alla volta, Lorenzo stipendio basso lavoro senza prospettive.
Quando ogni mese arriva la busta paga, lo stipendio si e no arriva sempre 10 giorni dopo, lo sguardo triste di Lorenzo inizia a perdersi nel vuoto.
Il suo lavoro è ormai solo una necessità. Lo stipendio, ogni mese più risicato, gli permette a malapena di arrivare alla terza settimana prima di sprofondare nel rosso in banca. Cercare un’alternativa? Un’utopia. Il mercato è stagnante, le poche opportunità migliori distano almeno duecento chilometri, e facendo due conti starebbe peggio di ora. Trasferirsi a Milano, dove gli affitti hanno raggiunto cifre folli, significherebbe spendere settecento euro per un posto letto in una stanza condivisa con due sconosciuti. Aggiungendo bollette e spese quotidiane, sarebbe un miracolo arrivare alla seconda settimana del mese.
Cosa fare, allora? Rassegnarsi. Galleggiare in una vita grigia, fatta di giorni che si ripetono uguali, senza un guizzo, senza una prospettiva. Il lavoro non offre nemmeno una minima soddisfazione: registrare e contabilizzare fatture, DDT, sempre gli stessi documenti, ogni giorno, senza un briciolo di creatività, senza la possibilità di creare qualcosa di unico.
Lo studio sarebbe servito? Non lo sa ora ma a 18 anni ne era convito. Sacrificio, lezioni seguite con scrupolo, esami superati non sempre facilmente, una laurea sudata e ritenuta inutile. Si è spesso domandato, ma se avessi fatto come tutti i miei amici: uscire, divertirsi, pensare solo al presente. No era più facile provare a credere che incastrando lezioni universitarie con turni serali in un pub per mantenersi e non pesare sulla famiglia fosse la cosa giusta da fare. E ora? Ora si trova qui, senza prospettive, senza possibilità, incastrato in un loop infernale che non riesce a interrompere.
Persino la banca ha smesso di chiamare. Qualche anno fa, le finanziarie lo tempestavano di offerte per nuovi prestiti. Ora, invece, nulla. È sceso così in basso da non essere più nemmeno appetibile per chi vive di debiti altrui. Almeno ancora i call center chiamano per cambiare le forniture di gas.
Questa mattina piove. Lorenzo ha controllato la mail prima di uscire di casa: il cedolino è arrivato, la cifra è sempre la stessa, e forse questo è l’aspetto più sconfortante. Cammina, in direzione dell’ufficio, il passo pesante, il cuore ancora di più. Poi, d’improvviso, un pensiero: se continua a camminare un po’ di più, arriva alla fermata del bus 54. Trenta minuti di viaggio e c’è il mare.
Non si rende neanche conto di essere salito sul mezzo, né del tragitto che lo separa dalla destinazione. Il grigio degli uffici lascia spazio al grigio del cielo che si fonde con il mare in tempesta. La pioggia ha reso la sabbia così molle da far affondare i piedi a ogni passo. Ma Lorenzo non sente nulla. La sua anima si è scollegata dal corpo e ora galleggia sulle onde increspate, come un relitto trascinato dalla corrente.
Note: Un mese alla volta, Lorenzo stipendio basso lavoro senza prospettive. Un racconto nato per gioco senza particolare pretese ma semplicemente per ottimizzare la scrittura per il web dal corso che ho frequentato per l’università di Pisa: https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:Coordinamento/Universit%C3%A0/UNIPI/Laboratorio_di_scrittura
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