Un mio amico, contattato per la sua attività da un commerciale si vede proporre alla modica cifra di 4000 euro l’inserimento della sua azienda su un portale dedicato. Fin qui nulla di male anche se io credo che i portali raccoglitori di imprese siano ormai vecchio web. Però dopo che mi chiama e mi chiede di guardare cosa ne pensavo di questo ‘sito’ accetto e vado a guardarlo. Per correttezza non dico sito o società che lo promuove. Prima scoperta. Il sito è stato generato da WebSite X5 Professiona e quindi viene da un csm o template. Poi facendo due test su google developers e W3c scopro il disastro. Insomma portale fatto male, questo è il mio modesto parere. Indicizzazione precaria, grafica grossolana e non navigabile con dispositivi mobile ecc.
Chiamo il mio amico e gli faccio il resoconto. Lui allora parla con titolari di questa azienda che anzi dicono che è una bomba il loro sito e che piuttosto il portale (sviluppato dalla mia società) per questo mio cliente per il loro consorzio è una ciofeca e ‘bucabile’. Ora lasciamo stare le ultime 2 affermazioni che mi hanno fatto sorridere ma difendere nel 2016 un prodotto vecchio che non da nessun vantaggio a chi usufruisce di questi servizi è quantomeno assurdo. Ovviamente il mio amico ha rescisso il contratto (e li una botta di pirla non solo mia ma anche da altre 3 software house a cui si è rivolto per parere è stata d’obbligo).
Mi domando come si fa nel 2016 ormai 2017 nel mondo dei social media, dove il SEO è l’essenza di un sito web. Dove se non sei raggiungibile dagli Smartphone o Tablet sei fuori dai giochi andare in giro a vedere spazi su un sito aggregatore di aziende? Lascia stare che l’idea può piacere a imprenditori che possono accettare il tuo servizio ma credo che il tuo servizio deve essere facilmente raggiungibile e dare almeno visibilità alle ditte che ti hanno dato fiducia.